Gabriele Picco è un artista visivo e scrittore che nel suo versatile percorso artistico esplora i rapporti ossimorici tra temi universali come la vita e la morte, il sogno e la realtà, soffermandosi sulle contraddizioni dell’uomo e della società contemporanea. Uno dei soggetti più ricorrenti nelle sue opere è quello delle nuvole, tema iconografico da sempre presente nella storia dell’arte sin dalle rappresentazioni trecentesche di Giotto, in cui le nuvole assumono una valenza simbolica e narrativa, per arrivare alle visioni oniriche e surreali di René Magritte nel Novecento. Picco le reinventa sottolineandone l’intrinseca contraddizione e ambiguità che rappresentano: entità sospese tra il concreto e l’effimero, tra il reale e l’immaginario, in un costante rimando alla dimensione artistica pasoliniana evocata nel cortometraggio del 1967 “Che cosa sono le nuvole?”, a cui l’artista fa spesso riferimento. Le nuvole intese come allegorie della vita assumono quella dimensione poetica e surreale che l’artista traduce in schizzi, disegni, sculture e scrittura. Appaiono come forme mistiche, impalpabili ed evanescenti, dalle sagome insolite e inafferrabili, rimandando a un universo infinito di possibilità.